Recensione “The Place Between Things” di “Jano”

Recensione “The Place Between Things” di “Jano”

Jano

Etichetta discografica: Via Veneto  Jazz

Anno produzione: 2017

Svariate divagazioni stilistiche estremamente interessanti e screziate, impreziosite da una ricerca ritmica e armonica di ottima fattura. The Place Between Things è la nuova fatica discografica firmata Jano, ricca formazione costituita da Alessia Martegiani (voce), Giulio Spinozzi (tromba e flicorno), Gianluca Caporale (flauto, clarinetto, sax soprano e sax tenore), Massimo Morganti (trombone), Emiliano D’Auria (pianoforte, piano elettrico, elettronica), Maurizio Rolli (basso), Alex Paolini (batteria). Il settetto si arricchisce della presenza di Linda Valori (voce e autrice del testo in Hurry Up, With Pain, Henry). Cinque dei nove brani presenti nel CD (Hidden Corners, Outstanding View, The Place Between Things, Opus #1 e Left In Pause) sono autografati esclusivamente da D’Auria, mentre No One’S Like You, Trokkien Pat e The Tree Of The Bags cofirmati insieme ad Alessia Martegiani (autrice dei testi), nonché il sopracitato Hurry Up, With Pain, Henry scritto a quattro mani, appunto, con Linda Valori (autrice delle parole). Il tema e il groove di Outstanding View sono particolarmente accattivanti. L’eloquio di Rolli è carico di nerbo, imperlato da uno spiccato senso melodico. Caporale dà vita a un’elocuzione verace, locupletata da una sapiente esplorazione della gamma timbrica del suo sax tenore. Trokkien Pat è una composizione dal mood scanzonato. Qui i fiati interagiscono fittamente con Alessia Martegiani, che snocciola una singolare e concisa improvvisazione vocale fortemente tendente al free. Il climax di Opus #1 è denso di suggestioni. La cantante, sostenuta dalle cerebrali e inebrianti architetture armoniche cesellate da Emiliano D’Auria, disegna traiettorie sonore cosmiche, ipnotiche. The Place Between Things è un album costantemente cangiante, zeppo di innumerevoli spunti di interesse, nel quale si alternano momenti piuttosto placidi e ironici a frangenti di maggiore profondità esecutiva ed interpretativa.

Stefano Dentice

 

 

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