Recensione “Taccuino di Jazz Popolare” di Giovanni Palombo

Recensione “Taccuino di Jazz Popolare” di Giovanni Palombo

Giovanni Palombo

Etichetta discografica: Emme Record Label

Anno produzione: 2019

Temi dal forte potere evocativo, locupletati da inebrianti echi ancestrali e da raffinate architetture armoniche, attraverso i quali affiora un’anima mediterranea che tocca la sfera emozionale. Taccuino di Jazz Popolare è la nuova uscita discografica autografata dal sensibile chitarrista e compositore Giovanni Palombo, affiancato in questo lavoro da cinque valenti partner come Gabriele Coen (clarinetto e sax), Pasquale Laino (sax ed elettronica), Benny Penazzi (violoncello), Alessandro D’Alessandro (organetto) e Francesco Savoretti (percussioni). Nel CD figurano nove brani originali frutto della vivida vena compositiva di Palombo, fatta eccezione per Scarborough Fair, canzone popolare arrangiata da Laino e Giovanni Palombo. Le colorazioni arabeggianti e l’accattivante mood di Meltemi calamitano l’attenzione all’istante. L’incedere del chitarrista è lirico, elegiaco, pregno di una comunicatività ammantante. Coen dà vita a un eloquio intenso, colmo di ardore espressivo. Il climax di A Li Santi Vecchi Nun Se Dà Più Incenso è immersivo. Qui il playing di Palombo è icastico, concepito con acume e gusto. Luna Rossa a Istanbul è una composizione particolarmente ammaliante. L’elocuzione di Laino è guizzante, ricca di sgargianti accelerazioni cromatiche estremamente godibili. Taccuino di Jazz Popolare è un album che occhieggia alla world music, all’ethno jazz, ma è anche impreziosito da alcune estasianti venature cameristiche, soprattutto per via dei brillanti interventi del violoncellista Penazzi. Un disco cangiante, che rappresenta un’ampia tavolozza di colori, con ognuno di questi volto ad esprimere sensazioni mutevoli.

Stefano Dentice

 

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