Recensione “Music for a film never filmed” di Rino Adamo

Recensione “Music for a film never filmed” di Rino Adamo

Rino Adamo

Etichetta discografica: myLab

Anno produzione: 2019

Inquietudine, tensione, ansia e angoscia sono tutti stati mentali, psicologici, che spesso albergano nell’interiorità dell’essere umano. Music for a film never filmed, nuova fatica discografica firmata da Rino Adamo (violino elettrico, synth ed elettronica), è volta a tramutare queste sensazioni in musica. I quattordici brani originali contenuti nel CD sono frutto della feracità compositiva del violinista, accompagnato in questo lavoro da quattro fulgidi compagni di viaggio, presenti in qualità di ospiti, come Mariano Di Nunzio (tromba ed elettronica in Ostinate domande senza risposta), Albino Molinaroli (liuto in Ricordando il futuro), Boris Savoldelli (voce ed elettronica in Symmetrical song) e Claudio Riggio (chitarra in La stanza degli specchi). Il climax di Ostinate domande senza risposta è a dir poco inquietante, criptico, ipnotico. Qui Adamo e Di Nunzio dialogano dando vita a sonorità sghimbesce, a intrecci sonori estremamente cerebrali e ricchi di asperità. In Ricordando il futuro il mood è evocativo, denso di pathos. Molinaroli architetta trame dal sapore ancestrale, all’interno delle quali il violinista si inserisce esprimendosi attraverso suoni pungenti, lancinanti. Symmetrical song è una composizione dall’atmosfera immaginifica, velatamente onirica. In questo brano la voce di Savoldelli e il massiccio utilizzo dell’elettronica giocano un ruolo fondamentale, per suscitare una sensazione di viaggio alla scoperta di un universo parallelo. Music for a film never filmed, concepito decisamente in orbita avant-garde jazz, è un album del tutto iconoclasta, nel quale la vera intenzione è quella di abbandonare completamente la propria comfort zone, sovente sinonimo di guscio protettivo per creare musica di facile appeal. Al contrario, invece, l’ammirevole idea di Rino Adamo è quella di una sperimentazione radicale, addirittura estrema, pur essendo cosciente del rischio di non incontrare, costi quel che costi, il gradimento dell’ascoltatore medio.

Stefano Dentice

 

 

 

 

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