Recensione “Legacy” di “Pericopes+1”

Recensione “Legacy” di “Pericopes+1”

Pericopes+1

Etichetta discografica: Auand Records

Anno produzione: 2017

Interessanti asperità armoniche unitamente a complessi intrecci e incastri ritmici rappresentano il punto nodale di Legacy, la nuova creatura discografica a opera di Pericopes+1, estrosa formazione costituita da Emiliano Vernizzi (sax tenore), Alessandro Sgobbio (pianoforte e piano elettrico) e Nick Wight (batteria). I dieci brani presenti nel CD scaturiscono dalla rigogliosa mente compositiva del pianista, fatta eccezione per Intro (Emiliano Vernizzi), Legacy (Emiliano Vernizzi), quinta traccia del CD e Reverences (Nick Wight). November Tears è una composizione avvolta in un mood etereo e onirico. L’eloquio del sassofonista è toccante, imperlato da un suono estasiante. L’impatto emozionale con Legacy è forte. Qui il trio interagisce intensamente attraverso un sound possente e travolgente. In Reverences il climax è surreale. L’incedere di Vernizzi è immaginifico, scientemente essenziale, sostenuto dal manto armonico magnetico cesellato da Sgobbio e dal raffinato comping tessuto da Wight. Legacy è un album che strizza manifestamente l’occhio al contemporary jazz, pregno di sfumature avanguardistiche, in cui l’intento comune, come marchio di fabbrica per i Pericopes+1, è quello di essere costantemente alla ricerca dell’innovazione, con audacia, consapevolezza e onestà intellettuale.

Stefano Dentice

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