Recensione “In the park” di “Marco Boccia trio”

Recensione “In the park” di “Marco Boccia trio”

Marco Boccia trio

Etichetta discografica: Alfa Projects

Anno produzione: 2017

Un’essenzialità comunicativa intersecata con un sound ben presente e definito, due elementi fondamentali per manifestare la propria anima artistica attraverso un’estrema sincerità, senza clamore o colpi ad effetto che sfociano malamente nell’autoincensamento. In the park è la nuova creatura discografica partorita dal contrabbassista jazz e compositore Marco Boccia, che per questo progetto si avvale della valente collaborazione di Marino Cordasco (piano) e Gianlivio Liberti (batteria). I nove brani presenti nel CD sono composizioni originali frutto dell’acume creativo di Boccia. Il mood di La petite blonde è seducente. Cordasco dà vita a un eloquio ammiccante, godibile, debordante di blue notes, coadiuvato dal groove deciso e marcato intessuto dall’accoppiata BocciaLiberti. Tango degli amanti è un brano fascinoso avvolto in un climax esotico. L’incedere del pianista è fluente e declamatorio, ornato da un tocco percussivo. Marco Boccia cesella una loquela vibrante, impreziosita da un’intensa cantabilità. In Liv love aleggia un velato senso di mestizia che rapisce immediatamente l’attenzione dell’ascoltatore. Qui il sermone improvvisativo del contrabbassista spicca per un ammantante senso melodico. Di impronta contemporary jazz, In the park è un album diretto, volutamente scarno, che scorre senza intoppi regalando un’ingente dose di serenità interiore.

Stefano Dentice

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