Recensione “I am Billie – Tribute to Billie Holiday” di Valentina Mattarozzi

Recensione “I am Billie – Tribute to Billie Holiday” di Valentina Mattarozzi

Valentina Mattarozzi

Etichetta discografica: Azzurra Music

Anno produzione: 2017

Eleanora Fagan o Elinora Harris, conosciuta dai più come Billie Holiday, è stata una fra le più grandi cantanti jazz di sempre. Un talento purissimo che ha ispirato una pletora di vocalist di tutto il mondo negli ultimi 60 anni, grazie al suo inconfondibile timbro cavernoso, ammantante, suadente, estasiante. Valentina Mattarozzi, fine cantante, rende omaggio a questa icona sacra della musica con la sua nuova realizzazione discografica intitolata I am Billie – Tribute to Billie Holiday, brillantemente accompagnata da due valenti partner come Igor Palmieri (sax tenore) e Francesco Cavaliere, nonché da Fulvio Chiara (flicorno) presente come special guest. Gli undici brani che formano la tracklist rappresentano alcune memorabili interpretazioni di Lady Day, oltre a composizioni autografate dalla stessa monumentale artista statunitense. In Body And Soul (E.Hayman-R.SourF.EytonJ. Green), struggente standard, Valentina Mattarozzi espone il tema attraverso un succulento suono arioso, perfettamente calibrato, denso di pathos. L’incedere di Cavaliere è romantico, pregno di cantabilità ed elegante senso melodico. Il bluesy mood di Fine And Mellow (Billie Holiday) è particolarmente ammiccante. Qui la cantante snocciola un maliardo e conciso scat singing, ma altamente efficace. L’eloquio di Palmieri è seducente, locupletato da un suono riscaldante e avvolgente. In Sophisticated Lady (D. EllingtonI. MillsM. Parish), gemma compositiva sempreverde, Valentina Mattarozzi esalta le sue screziate sfumature timbriche, specialmente nel registro medio, impreziosendole con una lodevole grazia interpretativa. Dall’elocuzione cesellata da Cavaliere trasuda un tangibile trasporto emotivo. I am Billie – Tribute to Billie Holiday è un preclaro esempio di gusto, classe, sensualità e sensibilità comunicativa. Un’intima e sobria dichiarazione d’amore per un mito senza tempo.

Stefano Dentice

 

 

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