Recensione di Wordless song – Zeppetella e Fiorentino

Recensione di Wordless song - Zeppetella e Fiorentino

Wordless Song

Etichetta Discografica: Emme Record Label

Anno produzione: 2019

 

Nel mese di dicembre 2019, per l’etichetta Emme Record Label, esce Wordless Song, il secondo disco dei chitarristi Umberto Fiorentino e Fabio Zeppetella.

Il lavoro testimonia l’evoluzione artistica dei due musicisti rispetto alla loro opera prima, Temi, Variazioni e Metamorfosi, che, tramite la revisione tematica e strutturale di quattro standard, rendeva omaggio al chitarrista americano Jim Hall.

Otto brani originali, di cui i due chitarristi sono autori – oltre che esecutori -, che rappresentano il risultato di un perfetto connubio tra la ricerca armonica ed il jazz moderno, con un’apertura verso l’elettronica.

Apertura con Waiting, un sincrono dialogo tra chitarre, dal sapore latino; le melodie tipicamente jazz si tingono di sfumature mediterranee in Allegro mentre in Glass In A Bottle scopriamo un jazz contemporaneo: musica elettronica, con un occhio alla ricerca melodica.

La tradizione ritrova posto nella struggente malinconia della conversazione musicale a due chitarre di Dog On A Blue Carpet e nella ricerca melodica di My Sweet Gio; il ricorso all’elettronica diventa lo strumento per sottolineare l’abilità di improvvisazione del duo e ritorna in Rain November Today.

Il Nome Del Numero è un brano dolce e romantico, avvolgente e legato ai temi della tradizione jazzistica, nel senso più letterale del termine mentre Yellow Song offre la possibilità di permeare innovazione e tradizione in un godibile connubio di suoni acustici ed elettronici.

Around A Turn chiude il lavoro, regalandoci uno spaccato sulle abilità improvvisative dei due musicisti, che, con lo sguardo rivolto al jazz tradizionale, non mancano di regalare guizzi di novità, dando prova della loro profonda intesa artistica e dell’interplay musicale che ne scaturisce.

Qualità della proposta artistica e musicale, dinamicità e contemporaneità sono i tratti distintivi di questo lavoro, che non perde comunque d’occhio la ricerca armonica, melodica ed il lirismo: ascoltare per credere!

 

Donatella delle Cese

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