Camera Soul
Etichetta discografica: Azzurra Music
Anno produzione: 2017
Temi di facile appeal, solarità comunicativa contagiosa, groove energico e sound avvolgente rappresentano i tratti distintivi di Connections, la nuova realizzazione discografica firmata Camera Soul. Questa folta e spumeggiante formazione è costituita da Maria Erica Lotesoriere (voce), Piero Dotti (voce), Elio Arcieri (voce), Thomas Alva Gabry S. Filograno (voce intro in Meu Carnaval) Alberto Di Leone (tromba), Daniele Scannapieco (sax), Gianni Binetti (sax), Bruno Tassone (sax), Pippo Lombardo (tastiere), Antonio Tosques (chitarra), Beppe Sequestro (basso), Fabio Delle Foglie (batteria) e Liviana Ferri (percussioni). I diciotto brani che formano la tracklist scaturiscono dalla penna di Pippo Lombardo, Piero Lombardo, Maria Erica Lotesoriere (autrice testi), Kathryn Ballard Shut, (autrice testi), Beppe Sequestro e Fabrizio Panza (autore testi), ad esclusione di In the stone (A. Willis–D. Foster–M. White). Connections (Pippo Lombardo–Piero Lombardo–Maria Erica Lotesoriere), prima traccia del CD, è stata remixata (nella diciottesima traccia) da Tom Glide. Help yourself (Pippo Lombardo–Piero Lombardo–Maria Erica Lotesoriere) è un brano ammiccante. Il conciso solo di Tosques è guizzante, brillantemente cadenzato, così come il breve intervento solistico di Scannapieco, godibile e diamantino. L’impatto sonoro di Black Cat (Pippo Lombardo–Piero Lombardo–Maria Erica Lotesoriere) è assai trascinante. L’incedere del chitarrista è estremamente spigliato ed efficace. In Now (Pippo Lombardo–Piero Lombardo–Kathryn Ballard Shut–Maria Erica Lotesoriere) la vocalist interpreta il brano con la giusta intenzione emotiva. Il climax carioca di Meu Carnaval (Pippo Lombardo–Piero Lombardo–Maria Erica Lotesoriere–Fabrizio Panza) è particolarmente fascinoso. Qui Pippo Lombardo dà vita a un eloquio singolare e gioioso, in cui cita in sequenza, fugacemente, frammenti dei temi di Donna Lee (Miles Davis), Anthropology (Charlie Parker–Dizzy Gillespie) e Ornithology (Charlie Parker–Benny Harris). Concepito nel segno dello smooth jazz, Connections è un album estremamente fruibile e di indubbia piacevolezza, che fa venir voglia di ballare e di battere mani e piedi a tempo. Un disco in cui vi è un pizzico di ruffianeria che certamente non guasta.
Stefano Dentice