Un progetto che trae ispirazione dal celebre pittore Vasilij Kandinskij
Un excursus profondamente suggestivo, surreale, concepito come un immaginifico dipinto sonoro che proietta la mente verso una dimensione parallela. Venerdì 29 dicembre, ore 21:30, nell’accogliente e caratteristica cornice dell’Osteria-Jazz Club Quattroventi (Via Taranto-Lecce, 13 – Fragagnano), “Mu” Trio, formazione costituita da Alberto La Neve (sax tenore), Danilo Tarso (pianoforte) ed Enzo Lanzo (batteria), terrà un concerto estremamente singolare incardinato su Vasilij Kandinskij, pittore franco-russo noto come antesignano e fondatore della pittura astratta. Il repertorio proposto dal trio sarà infulcrato su svariate composizioni originali scaturite dall’acume creativo di Lanzo, unitamente a Monk’s Mood (Thelonious Monk) e Lamento di Arianna (Claudio Monteverdi). Dal fraseggio inebriante, policromatico e finemente descrittivo, sovente caratterizzato da un utilizzo esteso dell’out playing, La Neve è un sassofonista jazz dalle specchiate qualità artistiche, sempre orientato verso un’identità comunicativa e timbrica immediatamente riconoscibile. Nel corso della sua attività professionistica ha condiviso palco e studio di registrazione con una miriade di musicisti blasonati a livello internazionale, tra i quali: Michel Godard, Marco Tamburini, Max Ionata, Gegè Telesforo, Achille Succi, Joe Amoruso, Paolo Damiani, Nicola Pisani, Felice Clemente, Marco Sannini, Gianna Montecalvo, Pietro Condorelli. Alberto La Neve ha ben figurato anche fuori dai confini nazionali, come ad esempio in Germania, Olanda e Finlandia. Tarso è un talento cristallino del piano jazz. Capace di cesellare raffinati manti armonici, dal pianismo intriso di nobile cantabilità e viscerale senso melodico, locupletato da improvvise e maliarde outside phrases, annovera diverse collaborazioni di prestigio insieme a jazzisti di statura nazionale e mondiale, tra cui: Glenn Ferris, Logan Richardson, Ben Wendel, Theo Bleckmann, Maurizio Giammarco, Riccardo Del Fra, Roberto Ottaviano. Le sue spiccate doti musicali hanno brillato anche all’estero, in nazioni come Olanda, Francia e Ungheria. Dalla sconfinata esperienza, Lanzo è un batterista particolarmente sensibile, in grado di tessere architetture ritmiche e sonore evocative, rarefatte. Durante il suo lungo percorso artistico ha stretto numerose e rimarchevoli collaborazioni al fianco di musicisti affermati e stimati in tutto il mondo, come: David Murray, Ira Coleman, Andy Gravish, Ernst Reijseger, Steve Potts, Gary Smulyan, Enrico Rava, Stefano Bollani, Dado Moroni, Gianni Basso, Gianluigi Trovesi, Antonello Salis, Enzo Pietropaoli, Danilo Rea, solo per citarne alcuni. Si è esibito spessissimo oltre lo Stivale, in Paesi quali: Giappone, Olanda, Svizzera, Polonia, Norvegia, Australia, Cina, Indonesia, India, Emirati Arabi Uniti. La performance firmata “Mu Trio” rappresenterà un’occasione da cogliere al volo per apprezzare, in religioso silenzio, un erudito sincretismo tra la genialità pittorica di Kandinskij e l’autentica essenza comunicativa di un’arte eccelsa come la musica.
Stefano Dentice