Silvia Bolognesi
Etichetta discografica: Fonterossa Records
Anno produzione: 2016
Silvia Bolognesi è una contrabbassista e compositrice onnivora, curiosa e ardimentosa esploratrice di suoni, costantemente votata all’innovazione. Chicago Sessions, la sua nuova fatica discografica, ne è la prova tangibile. Per questo progetto la jazzista toscana si affida a un parterre internazionale costituito da Russ Johnson (tromba), Tomeka Reid (violoncello), Mike Reed (batteria) e dagli special guests Dee Alexander (voce) ed Emiliano Nigi (voce). I cinque brani contenuti nel disco sono frutto della sua fervida creatività compositiva. Constellation / My friend who looks like a ghost è altamente tensivo. Johnson tesse un eloquio sgusciante, mai prosaico sotto l’aspetto armonico, sobillato dal costrutto ritmico dirompente e pigmentato cesellato da Reed. Il vamp iniziale di It’s not the sea è assai accattivante. Qui il trombettista scandisce il suo cadenzato sermone improvvisativo con un timing incalzante. In Languages / Sounds colours and words Dee Alexander e Nigi dialogano simbioticamente e serratamente creando un’atmosfera ricca di pathos. Silvia Bolognesi gioca magistralmente con la gamma timbrica del contrabbasso, architettando un paesaggio sonoro incantevole. Reid la sostiene attraverso un incedere travolgente e inebriante, marcatamente free. Concepito nel segno del contemporary jazz, ornato da sfumature tendenti all’avant-gard jazz, permeato di venature free jazz e colorazioni che ammiccano alla world music, Chicago Sessions è un album brillantemente cerebrale che, senza ombra di dubbio, rinsangua la mente.
Stefano Dentice