Mauro Ottolini & Sousaphonix
Etichetta discografica: Azzurra Music
Anno produzione: 2016
Buster Keaton è stato uno tra i personaggi più rappresentativi e illustri della storia del cinema muto classico. Il bizzarro trombonista e compositore Mauro Ottolini, attraverso la sua lucida follia artistica che lo contraddistingue ormai da diversi anni, rende omaggio a questo gigante del cinema con un nuovo episodio discografico intitolato Buster Kluster, realizzato insieme al suo spumeggiante ensemble Sousaphonix costituito da Vanessa Tagliabue Yorke (voce), Vincenzo Vasi (voce, theremin, strumenti giocattolo ed effetti speciali), Guido Bombardieri (clarinetto), Danilo Gallo (contrabasso), Dan Kinzelman (sax tenore, flauto e clarinetto basso), Paolo Degiuli (cornetta), Paolo Botti (viola, violino di Stroh e dobro), Roberto De Nittis (pianoforte e piano giocattolo), Enrico Terragnoli (chitarra, banjo e podofono) e Zeno De Rossi (batteria). Il CD contiene diciassette brani di cui tre originali scaturiti dalla fervida fantasia compositiva di Ottolini (Waltz for Mary e Seven Chances cofirmate con Vanessa Tagliabue e Crisis program interamente sua), mentre Changes (Bowden, Rashid Lynn, Sheats), I’m thinking of my pickaninny’s days (Henry Jackson, Scott Joplin), Deep Henderson (Fred Rose), Marocco (Kjeld Bonfils), Lunar rhapsody (Les Busters), Contrast (Kjeld Bonfils), Loveless Love (W. C. Handy), The red rose rag (Edward Madden e Percy Wenrich), That international rag (Irving Berlin), Lawd you made the nite too long (Victor Young e Sam M. Lewis), When your hair is like the snow (Owen Spendthrift), Your Mother son in law (Alberta Nichols e Mann Holiner) e A real slow Drag (Scott Joplin) completano la lunga tracklist. Il cullante Waltz for Mary esalta le doti interpretative di Vanessa Tagliabue Yorke, che si esprime con una vocalità sopraffina. Crisis program si caratterizza per un groove marcato e aggressivo, di matrice rock, cesellato da De Rossi e per alcune venature free assai evidenti. La spassosa e ammiccante Seven Chances è carica di brio. Il gioioso incedere di Bombardieri sortisce un effetto rasserenante. Buster Kluster, registrato dal vivo presso l’Auditorium Rai di Torino, è un album estremamente singolare, manifestamente anticonformista, come ama il buon Ottolini. Un disco che valorizza il ragtime, genere nato come musica da ballo nei quartieri a luci rosse di Saint Louis e New Orleans, reinterpretato attraverso un’identità espressiva strettamente personale e perfettamente riconoscibile, in cui pullulano incursioni nel free jazz che sorprendono improvvisamente l’ascoltatore.
Stefano Dentice