Recensione “Dirty Six” il primo album dei Dirty Six

Recensione "Dirty Six" il primo album dei Dirty Six

Dirty Six

Etichetta discografica: Via Veneto Jazz e Jando Music

Anno produzione: 2018

Il lavoro Dirty Six, edito dalla Via Veneto Jazz e da Jando Music, prende il nome dall’omonimo gruppo, formato da Daniele Scannapieco al sax, Lorenzo Tucci alla batteria, Claudio Filippini al pianoforte, Tommaso Scannapieco al contrabbasso, Gianfranco Campagnoli alla tromba ed al flicorno e da Roberto Schiano al trombone.

Il disco consta di dieci brani originali, da ascoltare tutti di un fiato, ed è il primo interessante lavoro di questo ensemble di fuoriclasse del jazz nostrano ed internazionale.

Dalla penna del talentuoso Filippini nascono Haze, che apre il lavoro con una cascata di suoni ricercati e coinvolgenti; la ritmata Flying Horses, la suadente Landscape ed Il Fiore Purpureo, dolcemente delicata.

Andrà Bene e Keep Kalm, entrambe dai toni caldi ed avvolgenti, sono invece le due splendide creature musicali dall’inconfondibile e sopraffino ‘Touch’ di Tucci.

Il contrabbassista Tommaso Scannapieco dà i suoi ottimi contributi con la soavità di Parmenide ed i ritmi di Malaga.

La corale Waiting For D e l’ammiccante Red Hot nascono invece dalla riuscitissima ‘sinergia a tre’ tra Rosciglione, Di Battista e Daniele Scannapieco.

In particolare, mi perdo negli appassionanti sax solo di Daniele Scannapieco in Landscape, Parmenide e ne Il Fiore Purpureo; nel brillante tocco pianistico del sopraffino Claudio Filippini in Keep Kalm, Red Hot ed Andrà Bene; nel coinvolgente approccio batteristico del sempre eccezionale Lorenzo Tucci ne Il Fiore Purpureo, Parmenide ed Andrà Bene; nell’avvolgente tromba di Gianfranco Campagnoli ne Il Fiore Purpureo, Red Hot e Keep Kalm; nei sapienti tocchi di contrabbasso di Tommaso Scannapieco in Parmenide e Malaga; ed, a contornare ottimamente il tutto, nelle incursioni trombonistiche di Roberto Schiano.

Un piacevolissimo viaggio tra il R&B ed il Jazz, contaminazioni Afro e Funky che è assolutamente da non perdere.

Donatella delle Cese

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Torna in alto