Recensione “Convergenze” di Rino Adamo e Boris Savoldelli

Recensione “Convergenze” di Rino Adamo e Boris Savoldelli

Rino Adamo e Boris Savoldelli

Etichetta discografica: Onyx Jazz Club

Anno produzione: 2018

Suoni ipnotici, bizzarri, cosmici, che rappresentano il comun denominatore di Convergenze, la nuova fatica discografica di Rino Adamo (violino elettrico ed elettronica) e Boris Savoldelli (voce ed elettronica). Il CD consta di dodici brani originali scaturiti dal vivido estro compositivo del violinista e del cantante. In J.H.’S Back (Boris Savoldelli) il vocalist snocciola un peculiare scat singing locupletato da un creativo utilizzo dell’elettronica. Il climax di Matrioska (Rino Adamo) è estremamente enigmatico, a tratti inquietante. Qui il violinista intesse un eloquio assai tensivo, che strizza apertamente l’occhio al free. Aulic Amenity (Rino AdamoBoris Savoldelli) è una composizione onirica, profondamente evocativa. Adamo e Savoldelli dialogano intensamente, cesellando la dinamica con gusto e sagacia. Convergenze è un album decisamente borderline, irrefutabilmente non di facile ascolto, in cui i due protagonisti, scientemente, concepiscono un lavoro iconoclasta, illuminati da un fulgido spirito avanguardistico che dista anni luce dalle pedisseque logiche commerciali.

Stefano Dentice

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