Recensione “Snailspace” di Simone Graziano

Recensione “Snailspace” di Simone Graziano

Simone Graziano

Etichetta discografica: Auand Records

Anno produzione: 2017

Panorami sonori cosmici, pindarici, che proiettano la mente verso dimensioni immaginifiche. Snailspace è la nuova creazione discografica dell’interessante e audace pianista/compositore Simone Graziano, che per questa avventura si affida alle sapienti mani di Francesco Ponticelli (synth e contrabbasso) e Tommy Crane (batteria). I nove brani che compongono la tracklist sgorgano dalla vivida penna dell’autore del CD, eccezion fatta per Slowbye, scritto in tandem con Ponticelli. Il climax di Tbilisi è inebriante. Il pianismo di Graziano è tendenzialmente minimalista, etereo, dallo spirito narrativo, supportato dal groove secco e diretto intessuto da Crane. In July 2015 si percepisce un velato mood onirico che rapisce immediatamente l’attenzione. Qui il pianista scandisce il suo eloquio ponderando e pesando ogni singola nota, nel segno di una maliarda musicalità. Vignastein è una composizione criptica, ipnotica. Simone Graziano cesella un’elocuzione particolarmente tensiva, che lascia letteralmente con il fiato sospeso. Snailspace è un disco concepito in pieno solco contemporary jazz, dall’intenso pathos evocativo, profondamente descrittivo. Un album che traduce in musica differenti sensazioni e svariati stati d’animo.

Stefano Dentice

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Torna in alto