Recensione “Revert” di Frank Martino

Recensione “Revert” di Frank Martino

Frank Martino

Etichetta discografica: Auand Records

Anno produzione: 2016

Uno spirito avanguardista ed estremamente iconoclasta che guida l’architettura di paesaggi sonori criptici e ipnotici fortemente tensivi. Revert è la nuova fatica discografica partorita dall’onnivora mente di Frank Martino, singolare chitarrista e compositore. Per questa avvincente avventura, il giovane musicista siculo si avvale della presenza di tre estrosi sodali come Claudio Vignali (pianoforte ed elettronica), Stefano Dallaporta (contrabbasso e basso) e Diego Pozzan (batteria), con il guest producer Bjursta in qualità di ospite e valore aggiunto. Gli otto brani che formano la tracklist scaturiscano dall’ingegnosità compositiva del leader, eccezion fatta per Wait cofirmato insieme a Vignali, Potzmoderno siglato con Pozzan, Nude (Thom Yorke) e Revert (Bjursta), ottava traccia del CD. L’impatto sonoro di Serial Red è travolgente. Il playing di Martino è cerebrale, fluente, pregno di spunti armonici di ottima fattura, sobillato dal fitto groove e dal possente costrutto ritmico tessuto da Pozzan. Seveneight è una composizione turbinosa e decisamente energica. Qui Frank Martino snocciola sonorità graffianti e taglienti, supportato da un solido controllo dello strumento. Il fascinoso e creativo pianismo di Vignali deborda di ammiccamenti alla dodecafonia. Revert è un album che inneggia alla sperimentazione, frutto di una minuziosa ricerca stilistica e sonora volta a travalicare i confini del jazz, in cui il massiccio utilizzo dell’elettronica ricopre un ruolo determinante. Un disco assai interessante e ardimentoso, concepito grazie a una morbosa curiosità e a una mente elastica che danno vita a un sincretismo musicale vincente e convincente.

Stefano Dentice

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