Recensione “Correnteza” di Gabriele Mirabassi-Roberto Taufic-Cristina Renzetti

Recensione “Correnteza” di Gabriele Mirabassi-Roberto Taufic-Cristina Renzetti

Gabriele Mirabassi-Roberto Taufic-Cristina Renzetti

Etichetta discografica: Hemiolia Records

Anno produzione: 2016

L’intramontabile musica dell’immenso Antonio Carlos Jobim, autorevole antesignano della MPB (Musica Popular Brasileira), vissuta e reinterpretata con viscerale e struggente trasporto emotivo, vocazione e infinita dedizione. Correnteza è la nuova fatica discografica a cura di Gabriele Mirabassi (clarinetto), Roberto Taufic (chitarra) e Cristina Renzetti (voce). La tracklist si compone di undici brani autografati dal compositore carioca, alcuni cofirmati insieme a Luiz Bonfà (Correnteza), Vinicius de Moraes (Se todos fossem iguais a você, Io so che ti amerò, Chega de Saudade, Canta, canta mais, O Grande Amor), Newton Mendonça (Caminhos cruzados, Desafinado) e Chico Buarque (Sabià, Retrato em branco e preto) più un medley comprendente O Grande Amor, Falando de Amor e Por Toda A Minha Vida, tre composizioni originali scaturite dall’acume creativo di Jobim. Sabià si apre con una intro sgusciante e tensiva cesellata da Mirabassi. Cristina Renzetti interpreta il brano con delicatezza e sobrietà interpretativa, sostenuta dal leggiadro comping intessuto da Taufic. In Chega de Saudade il clarinettista snocciola il suo eloquio con un timing incalzante, sprintando cromaticamente con gusto e sapienza per aumentare il livello dei decibel emozionali. In Desafinado l’incedere di Mirabassi è pimpante e raggiante, adornato da una brillante citazione di Four (Miles Davis). Melanconia e gioia comunicativa sono le due caratteristiche principali della bossa nova, lodevolmente manifestate in Correnteza, un album in cui placidità espressiva, raffinatezza, erudita musicalità e considerevoli doti tecniche costituiscono la colonna portante di un disco dal valore inconfutabile.

Stefano Dentice

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