Tito Mangialajo Rantzer Quartet
Etichetta discografica: Solista Records
Anno produzione: 2016
Una coltre ipnotica, vorticosa, sorprendente, che aleggia durante l’ascolto di Dedications, la nuova fatica discografica griffata Tito Mangialajo Rantzer Quartet, interessante formazione costituita da Marco Fior (tromba), Francesco Bianchi (sax alto e tenore), Tito Mangialajo Rantzer (contrabbasso e basso) e Massimo Pintori (batteria). Per questa avventura il leader del progetto si avvale della preziosa collaborazione, come guest, della cantante Francesca Ajmar (voce in Something to live for). I nove brani contenuti nel cd scaturiscono dall’ispirata vena compositiva del contrabbassista e bassista, a eccezione di Romero (Marco Fior) e Something to live for (Billy Strayhorn). Embrace-Lee è un brano avvolto da un senso di mestizia. L’incedere di Bianchi è pensoso, placido, ma arricchito da improvvise scorribande cromatiche che aumentano considerevolmente i decibel emozionali. Botosani si apre con una intro fremente e sussultante di Tito Mangialajo Rantzer. Qui Fior e Bianchi dialogano concitatamente e serratamente attraverso un ricco ed erudito interplay, sobillati dal costrutto ritmico irruente e cangiante architettato da Pintori. Il potere ammaliatore di Romero è assai intenso. Fior calibra il suo eloquio con sagacia, pigiando il pedale dell’acceleratore solo quando necessario. Concepito nel segno del contemporary jazz e ornato da intriganti ammiccamenti free, Dedications è un album in cui il rispetto per la tradizione è indubitabilmente tangibile, ma è altrettanto palese l’intenzione di esprimersi con una propria identità improvvisativa frutto di ricerca e ardimento.
Stefano Dentice